Astrologia e Psicoanalisi

L’astrologia è spesso considerata antitetica alla psicologia, ma in realtà come andremo a vedere, essa presenta molte analogie con la scienza ascrivibile sempre ad un settore sperimentale, come quella che ha dato vita a varie correnti di pensiero e metodi analitici: la psicologia, appunto.
Innanzitutto cos’è un lavoro astrologico? Il più noto e conosciuto fra i lavori eseguibili in astrologia è il famoso Tema Astrale, ovvero la ricostruzione teorica e convenzionale del cielo al momento della nascita, l’interpretazione avviene secondo metodi che attingono le proprie fonti di conoscenza negli elementi colturali e antropologici che compongono l’universo delle civiltà umane, La mitologia classica per esempio, ma anche le credenze religiose e filosofiche di culture apparentemente distanti dalla nostra, come quella degli indiani d’America, ebraica, indiana, ecc. Elementi che la psicologia tende ad accomunare, cercando dei denominatori comuni nella eterogenea produzione artistica, letteraria e filosofica che costella l’universo della nostra evoluzione,

Per l’astrologia classificare il tempo in modo schematico e in tale contesto, considerarlo in continuo sviluppo e mosso da dinamiche che hanno radice nella profondità della cultura umana è il fulcro essenziale del proprio sapere, la vera base interpretativa, l’orologio che muove le azioni umane, le trasformazioni individuali e generazionali, cui assistiamo continuamente. Molti non sanno che la psicologia si è anche occupata di astrologia, includendo questa tecnica nei propri mezzi di analisi, riporterò qui alcune frasi che Carl Gustav Jung, scrive a Freud e al dottor Baur inerenti proprio lo studio dell’astrologia. che in tal caso può solo essere attribuito a motivi di interesse scientifico e non al classico bisogno di denaro o ad incompletezza della preparazione professionale. “Di sera sono molto impegnato con l’astrologia. Sto facendo dei calcoli oroscopici per rintracciarvi il grado di verità psicologica. Fino ad ora ci sono alcune cose strane che a Lei sicuramente devono sembrare incredibili”

rivolgendosi a Freud nel maggio del 1911, quando la divisione fra il maestro e l’allievo cominciava già a delinearsi, va detto comunque che lo stesso Freud successivamente vedrà in alcuni elementi culturali, se filtrati attraverso l’azione dell’inconscio, come nel sogno, per esempio, la possibilità di prevedere il futuro, o di trasmettere il pensiero, basti pensare al capitolo “Sogno e Occulto” contenuto “nell’Introduzione alla Psicoanalisi”, considerazioni che però non spostano la prioritaria centralità del metodo analitico, concetto asserito anche dallo stesso Jung,che scriverà, in un periodo più tardo:”Il fatto che l’astrologia tuttavia fornisce risultati validi prova che non sono le apparenti posizioni degli astri che operano, ma piuttosto i tempi che vengono misurati oppure determinati da posizioni astrali arbitrariamente determinate. Perciò il tempo risulta come un flusso di eventi carico di qualità e non come una concezione astratta o una condizione della conoscenza, come vorrebbe la nostra filosofia”. Lettera rivolta a Baur nel 1934, dove fra l’altro confuterà la vecchia attribuzione d’errore ancor oggi utilizzata contro l’astrologia fondata sul fenomeno della precessione degli equinozi (a causa della quale le Costellazioni avrebbero un ordine diverso non più corrispondente agli attuali segni zodiacali), che relega quindi ad una concezione più arcaica dell’astrologia, nella quale l’azione è attribuita alle stelle e non a dinamiche più complesse che lui considerava e che la complessità del mondo e l’espansione che essa ha avuto in tutti i campi, ci permette di studiare e approfondire.