Mestruazioni e magia

Legatura con sangue mestruale

Sicuramente il sangue è uno degli elementi maggiormente utilizzati nella magia, si va dal sacrificio di una vittima durante un rituale di morte, fino al patto o, come vediamo nell’oggetto di questa pagina, alla legatura o legamento d’amore. In effetti il sangue è sacro fin dai tempi preistorici , in modo particolare quello mestruale per il legame diretto e misterioso con la fertilità femminile e quindi con il mistero della nascita. Anticamente il sangue mestruale era mescolato ad altre sostanze per farne delle bevande che venivano usate come cura, o allontanare l’infermità, il male; d’altra parte scientificamente il sangue mestruale è ricco di cellule staminali, oggi rilevabili scientificamente ed il matriarcato era una delle forme di organizzazione sociale più praticate fra le civiltà antiche che precedono la nascita di quelle che culturalmente detengono il primato culturale per lo sviluppo umano, vale a dire quelle risalenti all’epoca che va da da più di 5000 anni fa all’epoca dell’Impero Romano.

L’esigenza di superare le difficoltà e migliorare le possibilità di sopravvivenza dell’uomo introduce nelle culture successive il concetto di proprietà della donna da parte dell’uomo, già prima egli difendeva il gruppo, procura il cibo attraverso la caccia,
l’agricoltura non esisteva nelle ere che precedono la civiltà, la donna si occupava della raccolta dei prodotti spontanei della terra e proprio per questo ruolo specifico, fu la donna molto probabilmente a scoprire l’agricoltura. La nascita della civiltà marca ancora di più i campi di competenza e i ruoli, l’uomo in molti casi esercita il proprio dominio, tranne in una funzione che non può espletare per motivi fisiologici: Quella di far nascere, dare alla vita, a cui come abbiamo detto il sangue mestruale viene associato. Davanti a questo limite l’uomo ricorre a varie strategie, demonizza le mestruazioni e contemporaneamente cerca di imitarle, si prenda ad es. la cultura ebraica, dove si pratica la circoncisione (rito che ricorda proprio il mestruo femminile) che isola le donne durante il ciclo ritenendole impure e per tutta la sua durata sono costrette ad isolarsi.
Scriverà Plinio il Vecchio, forse riprendendo Democrito, “Nulla esiste di più rimarchevole del flusso mensile della donna, il contatto con esso trasforma il vino in aceto, campi che ne vengono sfiorati diventando sterili…” Il cristianesimo accentuerà i toni vedendo nel mestruo addirittura un segno del peccato originale e della natura pressoché demoniaca della donna, in realtà anche oggi il concetto è questo, almeno da parte dei benpensanti attuali e di parte della cultura ufficiale ad essi collegata, eppure dobbiamo prendere atto professionalmente, la richiesta di spiegazioni su tale rito è sempre in aumento, almeno sulla base della nostra esperienza.

Come si compie dunque il rito? Come dev’essere trattato e preparato il sangue, in quale momento va attuato il rituale? Innanzitutto è importante eseguirlo in una fase di luna crescente ed esattamente nell’ora dell’alba di Venere, al suo sorgere, il sangue va essiccato, ridotto in polvere e la formula da recitare in latino può effettivamente variare, anche se si danno come standard queste parole: “Hoc est enim os de ossibus meis et caro de carne mea, et erint due in carne una.”, poi il tutto va mescolato a cibo o bevande che verranno date all’oggetto del proprio amore. Ma quali sono gli effetti? Certamente quello di legare a sé la persona desiderata, ma questo implica il rischio di provocargli situazioni e condizioni molto spiacevoli, che vanno dal nervosismo, fino a gravi problemi di salute. Le formule possono cambiare, specialmente se un operatore, o comunque l’officiante ha compiuto un proprio percorso iniziatico che impone una consacrazione del sangue e/o della persona che poi andrà materialmente ad eseguire, o meglio a somministrare il filtro.

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