Eros: Estasi e magia.

Praticamente in tutte le tradizioni iniziatiche di una certa importanza, la condizione percettiva ed emotiva di chi officia un qualsiasi rituale è fondamentale per l’esito dello stesso. Del resto anche chi è solo ai rudimenti delle arti magiche sa che parte del rituale, oggetti e gestualità dell’operatore hanno lo scopo di ricostruire l’obiettivo del rito, potremmo dire di rappresentarne scenicamente il raggiungimento. In tale rappresentazione l’azione delle forze yin e yang, o se si vuole energie con carica negativa o positiva ha un ruolo fondamentale, come in tutto ciò che concerne le dinamiche della vita, considerate nel microcosmo dell’individuo, come nel contesto infinitesimamente ampio dell’intero creato.

Molti simboli, per es. la stella di Davide, utilizzata frequentemente nell’ambito della ritualistica magica, si compongono proprio di tale rappresentazione, nel caso specifico due triangoli equilateri che si compenetrano, relativi per quanto concerne la storia di Israele, all’unione delle antiche religioni politeistiche con quella che ci ha poi tramandato il cristianesimo, ma nel simbolismo magico, come si è visto nelle pagine sui sigilli, raffiguranti il contrasto e al tempo stesso l’unione degli elementi archetipici da cui tutto scaturisce: Acqua – Fuoco – Terra – Aria.

Abbiamo detto che tutto ciò è rappresentazione, pertanto da sola non basterebbe a garantire il successo di un rito, certamente lo stato estatico che altera la percezione e la dimensione dell’occultista è l’elemento chiave del successo dall’azione magica, nel caso dell’atto sessuale è un’operazione di perfetta sintesi fra questo stato e la rappresentazione magica particolarmente utile in riti che hanno obiettivi nel campo sentimentale. ma praticabile in tanti altri contesti, essendo la dinamica erotica alla base della vita. Nell’operare l’occultista trascende sé stesso, l’unione sessuale con la donna, o in alcuni casi, demone, porta a termine la sua volontà, che si manifesta oltreché nell’atto, anche nelle formule evocative e nei simboli utilizzati nel rito.

Ma qui non si fraintenda: L’uomo e la donna, nel rito restano in uno stato di eccitazione, avvolti da profumi di sandalo, incenso e candele colorate a seconda dello scopo che il rito si propone , non necessariamente si deve arrivare ad una reale consumazione del rapporto fra gli operatori.